Grazie mille per la tua disponibilità sei gentilissimo :wink:
Never ha scritto:Diciamo che non è tutto giustissimo.
Azz mi sa che questa frase è un modo gentile per dire che non ho capito una ... :oops:
Never ha scritto:Ripartiamo dall'inizio: asp. vado in bagno un attimo che poi mi scappa è qui c'è bisogno di concentrazione... :oops:
Ti aspetto :shock:
Never ha scritto:Dicevamo...
La scala è un insieme di note, o meglio, una successione di note che rispecchiano uno schema preciso.
A questo proposito quello che non mi è chiaro è: chi/cosa decide quali schemi precisi di toni e semitoni "vanno bene" per formare una scala "giusta" ? (tra virgolette le espressioni improprie)
Never ha scritto:Questo schema, per la scala maggiore, è T T s T T T s.
S sta per semitono e T per tono.
Questa differenziazione è importante perchè il divario tra una nota e l'altra non è lo stesso.
Non so come siegarlo meglio. Tra una nota e l'altra c'è un certo spazio... un certo divario... questo divario è dato dalla frequenza.
Tra il Do ed il Re, questo divario è un tono... il semitono in questo caso è Do#. partendo cioè dal Do, c'è un semitono il Do# e poi un tono il Re. Dopo il Re, contanto un semitono, c'è il Re# (o il Mi bemolle).
Se scrivi untono + un semitono stai parlando di un tono e mezzo... mi segui?
se parti dal Do un tono e mezzo corrisponde alla nota Re#.
Il problema maggiore di comprensione deriva dal fatto che tra il Si ed il Do, non c'è un tono che li separa, ma un semitono. tra il Si ed il Do, cioè, non ci sono note intermedie. E' così e basta. E' fisica. La stessa cosa tra il Mi ed il fa, non ci sono note intermedie.
E' un pò più chiaro??
Ciauz.
Questo mi sembra di averlo capito (ma visto che sbaglio forse no)
Allora: la distanza (differenza di frequenza) tra le note è misurata da toni (due semitoni = un tono) e quindi schiacciando i tasti sul manico "accorcio" la corda che messa in vibrazione emette un' onda sonora che corrisponde a un suono più alto (un semitono per ogni tasto).
Quindi suonando la stessa corda tra due note vicine sulla tastiera/manico c' è sempre un semitono ma questo non corrisponde alla distanza tra due note della scala maggiore di DO perchè tra SI e Do così come tra MI e FA cè un semitono invece che un tono.
Forse il qui pro quo nasce dal fatto che io chiamo magari impropriamente note anche le alterazioni di una nota.
In effetti credevo che dal punto di vista fisico la differenza tra un DO# e un RE fosse la stessa differenza che c' è tra un MI e un FA (essendo che entrambe le coppie di suoni distano di un solo semitono). Pensavo che il chiamare una nota DO# piuttosto che "DU" :oops: fosse solo un fatto convenzionale. E' sbagliato?
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Scompongo e schematizzo i passaggi del ragionamento con cui ho partorito gli schemini di sù, così è più facile trovare l' errore.
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la scala pentatonica di DO è DO_RE_MI_SOL_LA
quindi
[DO] Tono [RE] Tono [MI] Un tono e mezzo(= T+S) [SOL] Tono [LA]
e siccome indipendentemente dalla tonalità ogni tipo di scala segue uno schema di toni e semitoni lo schema per la pentatonica maggiore sarà:
T,T,T+S,T
da cui scegliendo ad esempio come tonalità SI bemolle, la pentatonica in SI bemollle sarà:
Si bemolle [tono] DO [tono] RE [un tono e mezzo] FA [tono] SOL
quindi:
[Si bemolle] [DO] [RE] [FA] [SOL]
Dov' è l' inghippo? :(