di Guit'EmAll
A volte, quando si parla di "bambini prodigi", mi chiedo se siano davvero ciò che loro avrebbero voluto essere, o siano piuttosto ciò che i loro genitori avrebbero voluto diventare, se solo avessero potuto tornare indietro nel tempo. Mi ricordano un pò quei poveri animali costretti a fare continuamente esercizi nel circo per la soddisfazione dei loro "ammaestratori". A volte mi chiedo se questi bambini, che conducono una vita diversa da quella dei loro coetanei, siano davvero "felici" come cercano di apparire quando si esibiscono in pubblico. Io, se mai avrò un figlio, ho già pensato che non lo spingerò minimamente allo studio della chitarra, anzi..... La chitarra, per me, è una cosa molto intima, che va "sentita dentro". Altrimenti quel bambino si sentirebbe come mi sentivo io alle medie che facevo una cosa che non mi piaceva, e che non capivo (il flauto), finendo per odiare tutta la musica. A volte ho riflettuto anche su quei bambini che vengono spediti al Conservatorio. Mi chiedo cosa possa capire un bambino così piccolo di quello che saranno i suoi dieci anni successivi. Certo, che sia un'esperienza bellissima e formativa non lo metto in discussione, ma non venitemi a dire che è stata una sua scelta. Certo, anche le scuole elementari e le scuole medie sono scuole "obbligatorie", ma credo che concorederemo tutti se dico che senza sapere una scala si possa comunque andare avanti nella vita, ma se non si sa contare le monetine o leggere la lista della spesa, si vada da poche parti.
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