LA STORIA
Dopo aver ammirato il grande lavoro fatto da Sound, ho deciso di cimentarmi nel raccontare, quella che sicuramente insieme alla Gibson, occupa il trono dell'olimpo delle chitarre, la signora Fender.
Tutto nasce dalla brillante idea di questo simpatico signore, Clarence Leonidas Fender, ma per molti semplicemente "Leo".
Leo Fender nasce il 10 agosto 1909 nei pressi di Anaheim, nello stato della California (USA), da genitori agricoltori. Da giovane prende qualche lezione di pianoforte e di sassofono ma, fin dal 1922, è l'elettronica, che coltivava come autodidatta, a diventare la sua prima passione. Leo Fender si diploma nel 1928; all'epoca aveva già costruito una piccola radio amatoriale e alcuni impianti di amplificazione, che affittava per guadagnare qualche dollaro.
Leo Fender non emerge come musicista, non è nemmeno un liutaio e neppure un ingegnere. La sua passione è quella di un'autodidatta, sperimentatore instancabile, curioso e determinato nel raggiungere gli obiettivi ricercando il massimo della qualità. Eclettico e geniale, Fender era un uomo dalle molteplici competenze che sapeva circondarsi delle persone giuste. In una sintetica analisi del suo lavoro, dal punto di vista economico, oggi possiamo dire che Leo Fender aveva intuito prima d'altri il significato della produzione si strumenti musicali per un mercato di massa
Leo Fender nel 1938, non ancora trentenne, decide di aprire a Fullerton il "Fender's Radio Service", un negozio-laboratorio di elettronica. Qui vende e ripara radio, insieme ad altri vari congegni elettronici. Tutto questo accadeva in un momento storico in cui gli Stati Uniti si trovavano lanciati in un'inarrestabile corsa all'innovazione tecnologica.
L'interesse per la musica si avvicina poco a poco. Con il passare del tempo si fanno sempre più numerosi i musicisti che si rivolgono a Fender per riparare i propri apparecchi amplificatori. Tra questi c'è "Doc" Kauffman, che aveva lavorato per la Rickenbacker, casa produttrice di chitarre. I due approfondiscono il loro rapporto e insieme compiono vari esperimenti. Nel 1944 fondano la "K&F Company" per produrre chitarre hawaiane e amplificatori.
Verso la metà degli anni ‘40, dopo il successo della steel guitar sperimentale a cassa piena, Leo Fender si separò dall'amico "Doc" Kauffman e si mise in proprio. Cominciò subito i lavori di progettazione di un nuovo strumento. Fender mirava soprattutto alla funzionalità e alla praticità, non tanto all'estetica. Voleva costruire una chitarra normale che avesse un suono limpido come quello delle hawaiane elettriche, senza i problemi di feedback connessi con la tavola vibrante. Il risultato delle sue fatiche fu la “Broadcaster”, la cui produzione ebbe inizio nel 1948. La Broadcaster aveva un manico staccabile, simile a quello dei banjo dell'epoca. Si trattava semplicemente di una questione di comodità: Fender era convinto che fosse il manico la parte della chitarra che più facilmente causava fastidi; pertanto, una struttura “modulare” avrebbe permesso di sostituirlo in pochi minuti. La scelta dell'acero come legno per la sua costruzione pare fosse dovuta alla popolarità di cui godevano in quel momento gli strumenti a finitura chiara. Le casse di legno naturale erano in frassino, quelle dipinte in ontano. La paletta aveva sei meccaniche, sullo stesso lato per rendere più agevole l'accordatura ed evitare di aprire a ventaglio le corde.
Da qui in poi la scalata verso il successo, furono in seguito prodotti altri modelli, ma sicuramente quello più invidiato da tutti è la leggendaria Fender Stratocaster, di cui parleremo più avanti.
Leo Fender morirà nel 21 marzo 1991, a causa del morbo di Parkinson.