transtemporalità

La sezione che non può mancare in ogni forum che si rispetti. La musica è tutto per noi, ma a volte capita che parliamo d'altro. In questa sezione potete parlare di tutto ciò non abbia attinenza con la musica...

Re: aiuto tesina maturità scientifica!!!

Messaggiodi rufus89

grazie mille guit!cmq l'esame di maturità è già andato..ho avuto gli orali il 2


"In ogni conflitto le manovre regolari portano allo scontro, e quelle imprevedibili alla vittoria." (Sun Tzu - L'arte della guerra)

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rufus89
 
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Re: aiuto tesina maturità scientifica!!!

Messaggiodi plethom

:SSS; FF:: aiutooooooooooooooooooooooooo...tesy di estetika della musika....................molto teoretica.................tipo............grande filosofia................grazie infinite in anticipo....................con particolare delle dissonanze musicali............. :YYY ___--- :SSS


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Re: aiuto tesina maturità scientifica!!!

Messaggiodi stupidocane

giacinto, che mi combini... chiedere aiuto... mah... più ti leggo e meno capisco...


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Re: aiuto tesina maturità scientifica!!!

Messaggiodi plethom

stupidocane ha scritto:giacinto, che mi combini... chiedere aiuto... mah... più ti leggo e meno capisco...

:-(( non sono un musicista.............non comprendo la differenza tra la dissonanza e la transonanza........... FF::


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Re: sublime

Messaggiodi S&R

sarò ignorante io ma non ci ho capito niente, chiedo perdono :-DD


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Re: sublime

Messaggiodi slash92

Mauro80 ha scritto:viva la fila, e che Dio la benedila :HH

un po come berta filava di rino gaetano :-DD
e berta filavaaaa filava drittooo e filava di latoo e filava con mario e filava con gino e nascevaaa il bambinooo che non eraaa di mariooo e non eraaa di ginoooo e berta filaaavaaaaaaaa.......ok scusate per il piccolo ot nella sezione ot....ora vado a letto che sto sclerando O.o... notte &^^%


slash92
 
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Re: aiuto tesina maturità scientifica!!!

Messaggiodi stupidocane

plethom ha scritto:
stupidocane ha scritto:giacinto, che mi combini... chiedere aiuto... mah... più ti leggo e meno capisco...

:-(( non sono un musicista.............non comprendo la differenza tra la dissonanza e la transonanza........... FF::


Andando ad esperienza ti direi che la dissonanza è un insieme di suoni, voluti o accidentali, che all'orecchio risultano aspri e duri, (stridenti sarebbe il termine giusto) al contrario della consonanza che è l'insieme di note musicali (puoi tranquillamente interscambiare il termine "note" con "suoni" o più propriamente con "frequenze delle onde di pressione") che risultano invece morbide e gradevoli all'orecchio.
Il jazz, ad esempio, è un genere costruito sulle dissonanze, che sembrano casuali ma che sono invece ricercate per sperimentare nuovi suoni, nuove sensazioni e pertanto di difficile comprensione all'orecchio dell'ascoltatore medio.
La classica, al contrario è fatta principalmente di consonanze e le poche dissonanze vengono addolcite inglobandole in accordi complessi, in pratica mascherate da altre note consonanti con l'armonico di base.

Diverso il discorso per la transonanza. Credo (e qui vado ad usta) che il termine indichi tutto ciò che va oltre l'udibile umano entrando pertanto nel campo degli ultrasuoni e degli infrasuoni, ossia tutta quella gamma di frequenze oltre i 20000 Hz per i primi, e sotto i 20 Hz per i secondi... ho trovato su wiki un interessante articolo di fluidodinamica che parla di regime transonico... magari interessa...


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Re: sublime

Messaggiodi plethom

S&R ha scritto:sarò ignorante io ma non ci ho capito niente, chiedo perdono :-DD

FF:: esiste la musica bella e la musica sublime.....c'è chi preferisce la bellezza armoniosa........e chi......... ___--- :-(( :PPP :SSSl’ikona-disikona-dell’essere-nel-mondo-dismondo: disvela l’immagine-disimmagine della mondanità-dismondanità quale ontologia dello spazio-dispazio-tempo-distempo immaginario-disimmaginario da abitare-disabitare poeticamente quale ontopoiesis-disontopoiesis, ed essere la creazione del sublyme dell’essere…….. il sentiero-disentiero ininterrotto-disinterrotto dell’ontologia poetante-dispoetante del sublyme quale disvelatezza dell’ontopoiesis-disontopoiesis oltrechè dell’autopoiesis-disautopoiesis si eventuò-diseventuò nell’intermittenza-dismittenza del pensiero poetante dell’essere-musagete-dismusagete o nel pensiero-poetante-pensante quale ikona-disikona della gettanza-disgettanza dell’essere. Dopo un millenario oblio nella radura-disradura ove si eventuò-dieventuò l’inter-essere-disinteressere poetante dell’’essere-musagete-dismusagete la sua erranza-diserranza nel sublyme è giunta-disgiunta nel tempo-distempo della sua sublime-disublime metastabilità-distabilità nella struttura-distruttura ontologica dell’ontopoiesis-disontopoiesis. L’evento-disevento sarà lì nella pregnanza della radura-disradura quale ikona-disikona dell’essere-musagete-dismusagete che si dà-disdà alla luce e che dà-disdà luce al sentiero-disentiero topologico-distopologico dell’essere immaginario-disimmaginario cosmico-discosmico. Quale radura-disradura vuota-disvuota e libera, sgombrata-disgombrata dalle scorie temporali e spirituali, si disvelerà sia nella tecnè-distecnè dell’autopoiesis-disautopoiesis, sia nella epistemè-disepistemè o nell‘ontologia epistemica-disepistemica, L’essere-musagete-dismusagete fonda-disfonda e dà-disdà senso-disenso alla sublymanza, quale sublime-disublime estasi-disestasi del pensiero-poetante-pensante della topologia-distopologia fluttuante-disfluttuante dell’interessere-disinteressere…… l’oblio-disoblio si dis-oblia mentre intraprende-disintraprende il sentiero-disentiero interrotto-ininterrotto e ascolta-disascolta la visione-disvisione dell’ikona-disikona che parla-disparla tra gli interstizi dell’intermittenza-dismittenza dell’essere-poetante-dispoetante. Il sentiero-disentiero, il meta-odos-dis-odos-dismetaodos, che ha condotto l’essere-musagete-dismusagete verso la radura-disradura ama-disama kriptarsi-diskriptarsi nella sublymanza. È chiaro che l’evento-disevento dell’essere sublyme disvleli la verità-disverità del paradigma-disparadigma dell’epistemica-disepistemica. Può esserci-disesserci una ontologia epistemica-disepistemica che eventui paradigmi-disparadigmi della verità-disverità? Nell’evento del sublyme il musagete-dismusagete evoca le dismuse del dismito degli dei-disdei, l’epistemè ha annichilito l’influenza dell’atetheia-disaletheia mitopoietica-dismitopoietica con intenzionalità assolute, totali, fondamentali, perciò la verità disepistemica può apparire stravagante. Ma una più attenta riflessione inerente l’ontologia degli eventi della physis-disphysis disvela l’indeterminatezza dei paradigmi-disparadigmi nelle dimensioni infinitesime prossime al vuoto quanta……….. qui però si vorrà disvelare l’ontologia dis-epistemica del sublyme prima dell’evento della tecnè-epistemica e dell’evento-disevento della post-tecnè-disepistemica. Già aleggia nell’ontologia del presente l’evento-disevento della post-tecnica-disepistemè emergente dall’ontologia della matesis-distatesis dei modelli della physis-disphysis supersimmetrica-disimmetrica, ma nel sublyme il dis-evento-disepistemico si svela da sempre quale disaletheia della disphysis contemplata dal dismusagete dismitopoietico che non trema di fronte alla fuga degli dei-disdei. Il dismusagete non si sente abbandonato dalla fuga degli dei perché la disverità ontologica disepistemica si discopre quale disgegenstand, quale dis-fondale della radura-disradura ove si possa abitare-disabitare poeticamente senza la salvezza degli dei fuggitivi, ma con la cura delle muse-dismuse assentemente sempre presenti. Sarà la-sublymità-disepistemica ad eventuare una nuova meta-epistemica o meglio a disvelare l’onto-evento del sublime o l’autoevento ekstatiko del sublime quale ontoeventy dell’essere-sublyme?eventua alla presenza ontoepistemica del musagete-dismusagete in estatica con-templatezza della ontorisonanza-ontoprevisione delle muse-dismuse-attanziali e seducenti, anzi ontoattanti e introducenti l’ontoducenza della destinanza dell’essere-sublyme-dell’essere e giammai sublime dell’ente o del non-ente o del niente o del nulla: giacchè lì si eventua l’ontovisione dell’essere, la visione ontologica dell’essere-sublyme, la risonanza ontologica dell’aletheia dell’essere compresa solo dall’ontorisonanza del musagete mitico-dismitico-ontopoietico. L’epistemica o l’ontica o l’ontoteologia negano l’evidenza di quella comprensione, negano l’esistenza dell’ontovisione e ontosonanza dell’essere, giacchè per loro l’unica visione possibile è quella della mondità: la visione della mondanità è la sola realtà plausibile, anche nella visione clonante dei mondi possibili virtuali o immaginari: esiste per loro l’unica visione del mondo senza l’essere, senza essere o esserci alterità, ma la messa-dismessa in sublymanza della verità nell’essere-sublyme ci svela l’esistenza della visione dell’essere, dell’interesserci, dell’interessere-disinteressere. La visione della mondità vuota giacchè gli dei sono fuggiti è una visione della vivenza dis-ontoteologica e perciò onto-visione dell’esserci del musagete in ontosonanza con le muse-dismuse senza più dei-disdei fuggenti-disfuggenti. Ma gli dei-disdei fuggitivi-disfuggitivi non portano con sé la verità dell’essere o il canto dell’essere o l’ikona dell’essere o la poiesis dell’essere o il mito dell’essere o la gestell dell’essere, anzi quelle varietà dell’essere si sottraggono, non fuggono insieme agli dei, ma soggiornano poeticamente con le muse-dismuse in ontosonanza con la vivenza del musagete-dismusagete che cura la verità dell’essere giammai fuggita attraverso l’onto-visione dell’essere opera d’arte mai fuggita con gli dei, ma che continua ad abitare poeticamente la radura-disradura dell’essere. Gli dei sono fuggiti dal mondo, dalla verità, dal mito, dall’epistemè, dall’esserci, dalle ikone, giammai sono fuggenti dall’essere, giacchè l’essere è indifferente di fronte all’evento della fuga-disfuga degli dei-disdei e non si lascia influenzare dalla loro fuga, infatti gli dei non sono fuggiti e mai possono fuggire dall’essere. Anzi l’essere non fugge mai dal mondo e men che mai dal mondo degli dei o dagli stessi dei-disdei, giacchè l’essere fonda il mondo e la mondità degli dei in fuga-disfuga. Tant’è che con la sua ontovisione-ontosonanza-ontopoetante imaginaria si dà e dà alla luce o si dà e dà al mondo gli dei classici o mitici o ontoteologici o eventuali o morti-risorti o immaginari, si dà e si lascia fuggire gli dei mitopoietici o si lascia sfuggire gli dei-disdei in fuga-disfuga, ma mette in sublymanza, dismette, crea l’attanza intermittente della sublymità dell’essere sublyme della creatività dell’essere-sacro, dell’essere-divino, dell’essere il dio-infuga-disfuga dal mondo e dal mito e dalla verità epistemica-disepistemica. L’essere si getta, si dà, disgetta nella mondità il sublyme dell’ontorisonanza-ontovisione-ontopoetante-ontoimaginaria che crea l’ontologia mitopoietica dell’evento post-mortem del divino, dell’evento del dio-che-viene-dal-nulla, dell’eterno ritorno degli dei fuggenti-disfuggenti, qui s’eventua l’ikonopoiesis o l’ikonopoietica dell’essere che si dà quale essere-del-sacro, essere-del-divino, essere-della-mitopoiesis degli dei-disdei in fuga-disfuga nel loro eterno ritorno nella sublymità del musagete-dismusa................ :--LL :--OO
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Re: aiuto tesina maturità scientifica!!!

Messaggiodi plethom

stupidocane ha scritto:
plethom ha scritto:
stupidocane ha scritto:giacinto, che mi combini... chiedere aiuto... mah... più ti leggo e meno capisco...

:-(( non sono un musicista.............non comprendo la differenza tra la dissonanza e la transonanza........... FF::


Andando ad esperienza ti direi che la dissonanza è un insieme di suoni, voluti o accidentali, che all'orecchio risultano aspri e duri, (stridenti sarebbe il termine giusto) al contrario della consonanza che è l'insieme di note musicali (puoi tranquillamente interscambiare il termine "note" con "suoni" o più propriamente con "frequenze delle onde di pressione") che risultano invece morbide e gradevoli all'orecchio.
Il jazz, ad esempio, è un genere costruito sulle dissonanze, che sembrano casuali ma che sono invece ricercate per sperimentare nuovi suoni, nuove sensazioni e pertanto di difficile comprensione all'orecchio dell'ascoltatore medio.
La classica, al contrario è fatta principalmente di consonanze e le poche dissonanze vengono addolcite inglobandole in accordi complessi, in pratica mascherate da altre note consonanti con l'armonico di base.

Diverso il discorso per la transonanza. Credo (e qui vado ad usta) che il termine indichi tutto ciò che va oltre l'udibile umano entrando pertanto nel campo degli ultrasuoni e degli infrasuoni, ossia tutta quella gamma di frequenze oltre i 20000 Hz per i primi, e sotto i 20 Hz per i secondi... ho trovato su wiki un interessante articolo di fluidodinamica che parla di regime transonico... magari interessa...

FF:: sei un genio............ma la transonanza sarà allora musica inaudibile.......?.. :PPP :-(( fluidodinamica o aerodinamica viene detto in Regime transonico se all'interno del campo di moto coesistono zone in regime subsonico con zone in regime supersonico. Ciò può accadere se il numero di Mach caratteristico è molto prossimo all'unità (generalmente, per numeri di Mach compresi tra 0.8 e 1.3).

Un tipico caso di flusso transonico si ha, ad esempio, in problemi di aerodinamica esterna per applicazioni aeronautiche in cui la velocità asintotica è leggermente inferiore alla velocità del suono mentre localmente, in prossimità del corpo, il flusso risulta in regime supersonico. Il limite inferiore è detto Mach critico. Quando si raggiunge questo punto, si forma sulla superficie del corpo una bolla supersonica, che si ingrandisce all'aumentare della velocità.

Il regime transonico è caratterizzato dalla presenza di onde d'urto e onde di espansione. Tali onde rappresentano una regione di brusco cambiamento di tutte le proprietà del fluido. La conseguenza di ciò è che le onde vengono considerate come regioni di discontinuità all'interno del campo di moto.
Il flusso a monte di un'onda d'urto è supersonico, a valle risulta subsonico.

I problemi in regime transonico risultano essere di soluzione estremamente complessa, dato che il comportamento del fluido è molto diverso nei due regimi (subsonico e supersonico) che devono essere risolti contemporaneamente. Tale regime di instabilità genera una turbolenza dovuta alla rottura del flusso laminare dell'aria sulla superficie alare. in tale momento l'unica descrizione utile è il numero di Reynolds. Inoltre le differenti pressioni generate dai due differenti tipi di scorrimento fluidodinamico comportano lo "schiacciamento" dell'aria interessata. come le leggi fluidodinamiche ci spiegano, tale evento comporta la condensazione del vapore acqueo presente nell'aria e ciò rende visibile il fenomeno sotto forma di "nuvoletta" che si forma attorno alle ali e alla carlinga dell'aereo o dell'oggetto in movimento.


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Re: sublime

Messaggiodi dodox

Non so voi, ma quando leggo le elucubrazioni di plethom mi sento un po' come vittima di una enorme SUPERCAZZOLA*

*ecco 3 esempi "illuminanti"







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Re: sublime

Messaggiodi plethom

dodox ha scritto:Non so voi, ma quando leggo le elucubrazioni di plethom mi sento un po' come vittima di una enorme SUPERCAZZOLA*

*ecco 3 esempi "illuminanti"






:-(( FF:: ..................In qual modo, la poesia e l'estetica suscitano le transidee della transbellezza e del sublime? Per comprendere quale sia l'origine della loro efficacia nel generare impressioni si consideri che le verbalità possano produrre nella mente dell'ascoltatore tre effetti: il suono o la risonanza o la transonanza, l'immagine della transentità transpresentata dalla transonanza, il sentimento dell'anima originato o dalla transonanza soltanto o dall'immagine soltanto, oppure dalla transonanza e transimmagine contemporaneamente:transonanza sublime come se all'interno del campo dinamico coesistano musiche o sonorità subsoniche con dinamiche supersoniche. Ciò può accadere nella transmonade frattale o cuspidale, ove esista una indeterminatezza dinamica transonica.
Un flusso transonante si dà in transdinamica ove la velocità asintotica è leggermente inferiore alla velocità del suono mentre localmente, in prossimità, il flusso risulti supersonico.Quando si dà quel transfenomeno si forma sulla superficie una transmonade supersonica, in fieri all'aumentare della velocità.

Il transonante è il transfenomeno della compresenza di transonde di espansione. Tali onde transpresentano una topologia di brusco cambiamento, quali transfenomeni di transtopie di discontinuità all'interno del campo dinamico o della transmonade.
Il flusso in salienza di un'onda è supersonico, mentre nell'infinitesimo risulti invece subsonico. Transonanza complessa di instabilità quale epigenesi di turbolenza, dovuta alla rottura del flusso transdinamico sulla superficie: le differenti transonanze generate dai due differenti dinamiche comportano musikodinamiche o transdinamiche, o transonanze dinamiche che creano l'evento o il transfenomeno sotto forma di transmonade in movimento, o dinamiche sublimi della transonanza quale trivarietà metastabile sublime. Vi sono però casi in cui le verbalità possano agire nella mente unicamente grazie alla transonanza, senza risvegliare alcuna transimmagine corrispondente: al di là degli ob-getti naturali, e oltre agli ob-getti della pittura e dell'architettura, anche agli ob-getti dell'estetica e della poesia, ovvero il verbo, non possa essere disconosciuta la capacità di suscitare le transidee della transbellezza e del sublime e che, anzi, debba essere ascritta loro una particolare efficacia, superiore alla naturalità . L'intermittenza della poesia sull'animato è completamente indipendente dalla capacità di suscitare immagini; si fonda interamente sul verbale e sulla transonorità musicale meravigliosamente sublime: poesia ed estetica si fondano non sul principio dell'imitazione, che regoli la pittura, ma sulla sinestetica, e pare che consista nel suscitare impressione ed intermittenza nella mente del lettore e dell'ascoltatore, e non è certo quella di presentare una descrizione ed un'idea chiara delle transentità di cui si discorra, perché il verbo, nella sua autonomia, possa imporsi nella mente come sorgente del sublime, in quanto c'è l'epigenesi di un sentimento di commozione estetica in presenza di una poesia. Il piacere per il sublime, per il quale è impossibile vi siano ob-getti universali, validi per tutti: sublime in analogia con il terrore, nesso fra il sublime e il verbo: la scoperta definitiva di transpriorità sia della transbellezza sia del sublime. Ora il sublime non è più una semplice impressione soggettiva ma rivela più tosto una transfondatezza transprioritaria. Il sublime della natura, sia matematico o dinamico , si qualifica sempre come una transvarietà: non si limita al singolo soggetto empirico in un determinato momento temporale ed in un determinato luogo, ma solleva più tosto una universalità e necessità che lo colloca sullo stesso piano del sentimento della transbellezza: una "deduzione", una transfondatezza transprioritaria della varietà transestetica sul sublime della natura, il sublime si presenta quale transideale, ed il complesso della trascendenza transprioritaria del sublime, che risulti comunicabile, e quindi con validità intersoggettiva. Tutto ciò che è atto a suscitare le transpresenze, di dolore e pericolo, e tutto ciò che è in qualche modo spaventoso, o che presenti un'affinità con ob-getti spaventosi o agisca sull'animato in modo analogo al terrore è fonte di sublime: il terrore, la paura non sono elementi del sublime. Il sublime, è connesso con un sentimento transideale, sentimento che coincida con la possibilità di pensare un ob-getto che superi per la sua grandezza qualsiasi misura sensibile. Il sentimento del sublime è transideale e consiste nella possibilità di pensare un ob-getto infinito o transcendente, gegenstand, che per grandezza superi qualsiasi misura sensibile: il sublime non è la paura, o l'angoscia però l'origine epigenica è derivante da una dimensione transideale. Come sentimento, il sublime si disvela dalla discoperta di un abisso, transabgrund, che si estenda oltre i confini dei transensi. Il sublime quale transpresenza , destinanza o disposizione ad estendersi fino a superare ogni misura dei transensi. La paura così è sospinta indietro e moderata dalla considerazione della propria sicurezza, e dell'impulso ad estendersi verso la grandezza per le consapevolezze di comprensione: per il sublime, non si dispone di una denominanza atta a caratterizzarlo: indica un confrontare, che conduca però ben al di là della misura abituale delle grandezze , e l'immaginazione subisca alla vista di esso un'estensione tale che la misura abituale non sia più sufficiente a comprendere l'ob-getto sublime in transcendenza, gegenstand. Sublime è ciò la cui transpresenza incuta terrore e timore, altezze e solitudini profonde, ed in esse il luogo di soggiorno terrificante e solitario degli anacoreti o degli eremiti, ed infine la notte è sublime, ma il giorno è transbellezza, poiché ciò che susciti terrore, non sempre sia sublime, ed al contrario si mostri avversione di fronte a ciò che ci riempia di timore, non sempre vi sia una coincidenza fra il terrore e il sorgere della transidea di sublime , anzi che spesso, nei confronti di ciò che susciti terrore, si sveli un atteggiamento di ripulsa. Migliore sublime è ciò in cui l'immaginazione viene a tal punto estesa dall'ob-getto in transcendenza, che la misura usuale non sia più sufficiente a comprenderlo: alcuni ob-getti sublimi possano suscitare un sacro terrore, un mostruoso castello le cui rovine in parte crollate svelino le tristi vestigia: moti dell'anima suscitati da tragedie, transpresenze poetiche ed ob-getti naturali, transestetica della riflessione: hanno per se stessi una transpriorità ed è possibile svolgere un tipo di analisi sublime nella libertà di stringhe sottili, o notevoli da ingorghi pericolosi e nel rilassamento delle fibre del corpo, il sentimento del sublime si fonda sulla tendenza alla propria conservazione e sul timore, su di un dolore, il quale, poiché non arrivi allo sconcerto delle parti del corpo, produca dei movimenti, che, liberando le stringhe sottili o notevoli da ingorghi pericolosi e molesti, capaci di suscitare emozioni piacevoli, non un vero piacere, ma un orrore piacevole, una calma mista allo spavento, l'allentamento e rilassamento delle fibre del corpo, e quindi, un intenerimento, una dissoluzione, un illanguidimento, un soggiacere, un morire, uno struggersi dal piacere : il sentimento della transbellezza o del sublime può esser suscitato dall'immaginazione congiunta con l'intelletto, o anche con quelli in cui l'epigenesi determinante sia una sensazione. Ma se il piacere, per un oggetto, si fa dipendere del tutto dal diletto di attrattive od emozioni, non si può esigere da nessun altro il consenso nella transestetica; perché allora ciascuno consulti il suo sentimento particolare, termina anche interamente ogni disputa. L'universalità della transestetica cui conduca la definizione del sublime come attrattiva e commozione vengono, elevate a transideale, coincida con quel piacere che l'animato evidenzi dalla contemplanza della transbellezza o desideranza o anche lussuria. Quest'ultima pare che miri costantemente al possesso della transentità che di per sé non sia bellezza per l'anima, ma semplicemente le procuri piacere per motivi del tutto diversi, a prescindere dall'attrattiva e dalla commozione nella spiegazione del piacere disinteressato: il sublime ci libera, attraverso il nesso con il sentimento transideale, dai moventi sensibili, e allontana , da ogni qualsivoglia interesse dei transensi: la distinzione fra transbellezza e transattrattiva pare che fondi l'apriorità del sublime transcendentale: tutte le transpresenze, siano esse ob-gettivamente soltanto transensibili, o interamente intellettuali, possono essere soggettivamente congiunte col piacere e col dolore: il sublime ad una transtensione delle fibre del corpo, può essere suscitato dall'immaginazione congiunta con l'intelletto, o anche con quelli in cui l'epigenesi determinante sia una transensibilità. Se nel ricondurre il sublime al rilassamento ed alla transtensione delle fibre del corpo e nel farli coesistere, quindi in sentimenti di natura sottesa è la tesi, che risale ad Epicuro, della corporeità . Così , come sostenne Epicuro, il piacere e il dolore pare siano sempre corporei, anche se provengano dall'immaginazione o perfino da rappresentazioni intellettuali: sull'esposizione della transestetica. Tra ciò che piace semplicemente nel translogos, e ciò che diletta piace nella sensazione, vi è, spesso, una differenza essenziale. Il diletto pare che consista sempre in un sentimento dello svolgimento, e quindi anche del benessere corporeo, cioè della salute; sicché Epicuro, che considerò ogni diletto come, in fondo, una sensazione corporea, s'ingannò soltanto quando definì tra i diletti il piacere intellettuale e perfino il piacere pratico. Sicché, si può concedere ad Epicuro che ogni diletto, anche quando sia suscitato da transidee estetiche, possa essere una sensazione corporea. Kant interpretò la rapsodia pensante di Epicuro per leggervi nel principio epicureo non tanto quello che il suo autore abbia evidenziato, quanto più tosto quello che, a suo avviso, egli abbia voluto svelare. La novità consiste nell'avere stabilito una connessione con il principio epicureo, secondo il quale piacere e dolore abbiano una connotazione inevitabilmente corporea. Kant pensò la presenza di Epicuro nella sussunzione del piacere e del dolore al legame fra la mente ed il corpo. Epicuro avrà ragione nell'asserire che il piacere, quale che ne sia l’origine, sia sempre identico a se stesso, e che non pare sia possibile stabilire una differenza qualitativa fra i diversi tipi di piacere.
Sublime, è ogni ob-getto che susciti terrore, ma il sentimento del sublime non si possa risolvere nel terrore e perciò si intraprende il tentativo di separarli, all'interno della teoria del sublime dinamico della natura. Della natura in quanto transpotenza. È vero che il translogos che assegni alla natura il sublime dinamico è inscindibile dalla sua transpresenza, come transpotenza quale epigenesi del timore; e non v'è dubbio che la superiorità relativa alla natura, come ostacolo che si oppone alla transensibilità, può essere sentita solo se si presupponga la transpotenza e solo se l' inadeguatezza generi timore. Perché nella transestetica, senza concetto, la superiorità sugli ostacoli non può essere giudicata se non dalla grandezza della transesistenza. Ora quando si sente che il potere non sia adeguato, c'è timore. Perciò la natura, non può essere una potenza, e quindi dinamicamente sublime, se non fosse considerata come ob-getto di timore . L'identificazione del sublime con il timore deve essere però corretta ed integrata, è da porsi una limitazione. Non è, infatti, vera la reciproca: che, cioè, ogni ob-getto che susciti timore debba essere sublime nella transestetica. Il suscitare timore non è una condizione sufficiente per il sublime e non ne determina le caratteristiche essenziali. Colui che teme non può valutare il sublime della natura, come non possa valutare la transbellezza chi sia dominato dall'inclinazione e dalla desideranza: fugge la vista dell'ob-getto, che gli incuta timore; ed è impossibile provare piacere in uno spavento, che sia seriamente sentito. Perciò quel piacere, che si sente e opprime, pare sia una gioia. Ma è una gioia per la libertà dopo un pericolo, accompagnata dal proposito di non esporvisi mai più; ben lungi dal cercare l'occasione di ripensare alla sensazione provata, non si può neppure ricordarla senza fastidio. L'unico tipo di piacere che può provare colui che viene sopraffatto dal timore consiste nella gioia, o il piacere che si sveli dalla libertà da un dispiacere: sublime in quanto transpotenza, il sublime dinamico, transfenomeni naturali che risvegliano Dio in collera? In sublime: il sentimento di superiorità sugli effetti naturali, il sentimento del Dio sublime. Il sentimento del sublime non rischia di diventare allora sentimento di superiorità nei confronti di Dio stesso? Con il sublime, che lo attribuisca alla transpotenza, pare contrastare la transpresenza del Dio in collera nelle tempeste, negli uragani, nei terremoti; ma nel tempo stesso come rivelante la sua sublimità, in modo tale che sarebbe stoltezza e follia l'immaginare una superiorità dell' anima e pare, anche sui fini di una tale transpotenza: la divinità si svela così come ob-getto sublime, perché si trova una sublimità conforme alla transvolontà divina, e si eleva al disopra della paura degli avvenimenti naturali. La distinzione fra il timore ed il sublime : il sublime è intimamente connesso con la paura e l'angoscia che sorgono di fronte all'onnipotenza divina, la paura e l'angoscia che si provi davanti all'essere infinito, alle altezze imprevedibili, l'oceano, le grandi figure e il grande spirito della natura , o il grande genius nella sua creatività fisica così attraente per la sensibilità. Chi si illumina per la comprensione dissolvendo il disordine nell'armonia può soddisfarsi in un mondo. Desidera nel grande mondo essere questo transcaos: o mancanza completa di transtelos. La comprensione deve aderire a questa forma di collegamento, eccedente ed inutile, per il simbolo, o la transpurezza della libertà. Sotto quella transidea della libertà, che dipenda sui relativi propri mezzi, così in una transingolarità del pensiero, la comprensione connette, presenta il gioco infinito delle caratteristiche ed effettua così la relativa eccedenza di sè stessa: la comprensione quale possibile libertà. La libertà nobile gioco infinitamente più interessante, che la prosperità e l'ordine senza libertà. La libertà nel regno della libertà infinita continua, la libertà santa dello spirito in un'emozione sublime degli esseri di svelarsi in una transarmonia: il gioco terribile meraviglioso del distruttivo e la fuga inesorabile della fortuna, sublime intorno al daemon della transpurezza coincidente con l'esistenza nel relativo sublime: il fascino intero di quel sublime di magnitudine nel matematico sublime, nel dinamicamente sublime come transdynamis nel sublime, quale propriamente sublime e natura alternazione e alterità, rapidità e alterezza. Così, il sublime è intenzionale quale libertà in trascendenza sublime:i sublimi possono essere anche amorfi, il sublime sembra essere-intenzionale, transviolenta le facoltà di transenso e di transestetica transprensività.
Kant divise il sublime nel matematico, grande magnitudine ed il dinamico, magnitudine di forza in relazione alla volontà. Il matematico sublime è definito come qualche transentità transfenomenica di assolutamente grande, ovvero grande oltre ogni paragone, o transidea sublime. Di solito, applichiamo qualche genere di standard di paragone. L'assolutamente grande, comunque non è il risultato di un paragone o una comparazione spaziale.
Alcun ob-getto è misurabile, anche la taglia dell'universo, nessuno nè meno una montagna. Kant pensò soltanto al matematico in natura, ma fondamentalmente riflesso sull'estetico nel senso di intuitivo. La misura, richiede un numero o anche un transenso di transingolarità, che possano essere contenute insieme nell'immaginazione e così comprese . Un ob-getto che ecceda questi limiti, nonostante la sua taglia matematica, sarà transpresente come assolutamente grande. Sublimi ob-getti di transenso, oceani, piramidi sono definiti sublimi. Transdasein-analytik del transideale transestetico estatico:
nell'analitica della transbellezza Kant introduce il concetto "dell' ideale della bellezza" nella relativa forma più pura quale translogos della transpurezza, quale risposta all'apparenza pura della forma in un ob-getto, in contrasto con tutto il reale, in uno dei sensi di quel concetto, avente uno scopo specifico o essendo destinando ad avere un transtelos, identifica così la transbellezza della transpurezza con la forma o la transparenza della transpurezza. Kant complica la sua analisi riconoscendo le forme della bellezza che non sono la transpurezza, ma connesse con il riconoscimento del reale: è "la bellezza aderente," una bellezza della forma che è costante o stabile o appropriata per lo scopo di un ob-getto o un gegenstad o un ente o un superente, che abbiano chiaramente un telos, quale relativa forma possibile nei vari sensi, o sensibilità empiriche. Kant addiviene al transideale della bellezza, quando non ci sia adeguatezza tra le transidee e il gegenstand, ma mai al transideale del sublime, giacchè è paradossale in sè, o di più alto modello, l'archetipo, una traspresenza di un ob-getto specifico o il tipo particolare di ob-getto che sia massima transbellezza , si pensa la transbellezza iniziata dalla translogica o l'archetipo . La transbellezza per cui un'idea è di essere ricercata non può essere una bellezza vaga, debba appartenere all'ob-getto di un translogos interamente puro. Ciò significa che il transideale della transbellezza è l'essere aderente: un'espressione transestetica unicamente adatta per quello o questo scopo o estremità dell'esserci, il solo capace di un transideale della transbellezza, giacchè c'è sempre inadeguatezza tra la transidea e il gegenstand. Il transdasein è il solo fra tutti i transenti nel mondo capace del transideale di perfezione, anche quale transbellezza della figura del transesserci, in interagenza con l' immaginazione. L'immaginazione è implicata: il transideale della transbellezza può essere generato soltanto da un atto epigenetico dell'immaginazione ............... :YYY


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Re: aiuto tesina maturità scientifica!!!

Messaggiodi stupidocane

Ho trovato una foto che descrive il momento esatto in cui questo equilibrio viene spezzato e l'oggetto supera la barriera del suono...
Immagine
e qui un video



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Re: aiuto tesina maturità scientifica!!!

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FF:: ...ma la transonanza è una bistabilità...ovvero la compresenza di dissonanza e consonanza....senza alcun strumento...per ora...ma con la phonè è possibile....o no? :DDD


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Re: aiuto tesina maturità scientifica!!!

Messaggiodi stupidocane

okkio che stai facendo confusione... la transonanza, ammesso e non concesso che sia ciò che presumo, è sì bistabile come dici, ma solo in determinate condizioni (regime transonico) e le dissonanze e consonanze che possono esistere non disturbano affatto lo status di transonanza... L'equilibrio da te ricercato è solo in questa condizione ed è un equilibrio che esula dal dissonante o dal consonante... di fatto è un equilibrio tra infrasuoni a valle dell'oggetto ed ultrasuoni a monte dell'oggetto, che non tiene conto delle eventuali dissonanze...
credo peraltro che debba esserci una certa dissonanza per mantenere l'equilibrio, onde evitare il fenomeno della risonanza, che come ben sai, è un fenomeno che destabilizza il sistema. Il famoso "chattering" tanto lamentato dai motociclisti del motomondiale ne è un esempio lampante... ma questa è un'altra storia.

Per tornare alla nostra transonanza e per renderla (forse) più capibile, poniamo il caso che la gamma di frequenze udibili al nostro orecchio si possa chiamare "udisonanza" (ho il patentino per creare neologismi :-DD ) e tutto ciò che va oltre (sopra o sotto queste frequenze) entra a far parte della transonanza.

Bene, nel campo dell' "udisonanza" esistono pressochè N possibilità che le frequenze si intreccino in suoni dissonanti e consonanti (assonanti). Tutto questo garbuglio di frequenze possono comporre una grande opera o del gran baccano, senza influire sullo stato di "udisonanza".

La stessa cosa si può dire della transonanza, dove le frequenze rispondono alle stesse leggi fisiche che nell' '"udisonanza" ma a frequenze inudibili al nostro orecchio. Anche in questo caso possono comporre nel loro intrecciarsi un'opera per pipistrelli o del gran baccano che li farebbe scappare ad ali levate, senza influire minimamente con il concetto di transonanza.

Immagina la transonanza come un'ipotetica bolla nella quale si propaghino tutte le frequenze al di fuori della nostra portata uditiva, anche in moto caotico, in direzioni disparate e senza controllo... anche in questo caso, pur non esistendo di fatto un equilibrio tra frequenze dissonanti e assonanti, rimangono comunque nell'insieme transonante... la bolla transonante comprenderebbe altresì la bolla "udisonante" essendo quest'ultima, parte delle frequenze possibili ma udibili solo a noi...

Una piccola considerazione: non è necessario che esista un equilibrio. E' proprio la ricerca del "disequilibrio perfetto" che fa grande un componimento...

ah, già scusa... la voce... mi sono dimenticato di rispondere alla tua domanda... all'attuale stadio evolutivo dell'uomo è improbabile (non impossibile) che possa produrre suoni che sfocino nella transonanza e nel caso ne fosse capace, non li potrebbe udire...


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Re: aiuto tesina maturità scientifica!!!

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stupidocane ha scritto:okkio che stai facendo confusione... la transonanza, ammesso e non concesso che sia ciò che presumo, è sì bistabile come dici, ma solo in determinate condizioni (regime transonico) e le dissonanze e consonanze che possono esistere non disturbano affatto lo status di transonanza... L'equilibrio da te ricercato è solo in questa condizione ed è un equilibrio che esula dal dissonante o dal consonante... di fatto è un equilibrio tra infrasuoni a valle dell'oggetto ed ultrasuoni a monte dell'oggetto, che non tiene conto delle eventuali dissonanze...
credo peraltro che debba esserci una certa dissonanza per mantenere l'equilibrio, onde evitare il fenomeno della risonanza, che come ben sai, è un fenomeno che destabilizza il sistema. Il famoso "chattering" tanto lamentato dai motociclisti del motomondiale ne è un esempio lampante... ma questa è un'altra storia.

Per tornare alla nostra transonanza e per renderla (forse) più capibile, poniamo il caso che la gamma di frequenze udibili al nostro orecchio si possa chiamare "udisonanza" (ho il patentino per creare neologismi :-DD ) e tutto ciò che va oltre (sopra o sotto queste frequenze) entra a far parte della transonanza.

Bene, nel campo dell' "udisonanza" esistono pressochè N possibilità che le frequenze si intreccino in suoni dissonanti e consonanti (assonanti). Tutto questo garbuglio di frequenze possono comporre una grande opera o del gran baccano, senza influire sullo stato di "udisonanza".

La stessa cosa si può dire della transonanza, dove le frequenze rispondono alle stesse leggi fisiche che nell' '"udisonanza" ma a frequenze inudibili al nostro orecchio. Anche in questo caso possono comporre nel loro intrecciarsi un'opera per pipistrelli o del gran baccano che li farebbe scappare ad ali levate, senza influire minimamente con il concetto di transonanza.

Immagina la transonanza come un'ipotetica bolla nella quale si propaghino tutte le frequenze al di fuori della nostra portata uditiva, anche in moto caotico, in direzioni disparate e senza controllo... anche in questo caso, pur non esistendo di fatto un equilibrio tra frequenze dissonanti e assonanti, rimangono comunque nell'insieme transonante... la bolla transonante comprenderebbe altresì la bolla "udisonante" essendo quest'ultima, parte delle frequenze possibili ma udibili solo a noi...

Una piccola considerazione: non è necessario che esista un equilibrio. E' proprio la ricerca del "disequilibrio perfetto" che fa grande un componimento...

ah, già scusa... la voce... mi sono dimenticato di rispondere alla tua domanda... all'attuale stadio evolutivo dell'uomo è improbabile (non impossibile) che possa produrre suoni che sfocino nella transonanza e nel caso ne fosse capace, non li potrebbe udire...

FF:: è possibile.... FF:: ma se si pensi alla qualità più tosto che ai quanta dei fonemi, la problematica può essere interpretata quale compresenza di due stabilità o varietà in equilibrio stabile....senza l'alternarsi della dissonanza nella consonanza o risonanza.....non esisterà uno strumento musicale.....ma la phonè può esprimere transonanze.....o no? la regina della notte nel flautomagico...una transmonade..... :DDD


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